Martedi alle 3.00

A me piace la mia essenza, i miei alti e bassi, i miei scuri, le mie mani sporche perché quando toccano lasciano le impronte. A me piacciono i pensieri accartocciati su carta o stropicciati su tela, la mia ragnatela che mi racconta. Li trovo l’unica cosa sincera rimasta impigliata nella quotidianità, un po’ qui e un po’ la, la mia verità non sono le domeniche in piscina, gli aperitivi estivi, non sono le storie raccontate in televisione, la condivisione. La mia essenza è una visione, un mio sentire, un mio dire. A me piace questo, è diverso, ne peggio, ne meglio, forse uno sbaglio, un abbaglio nel mio buio. Qualcosa però, di cui, in tutto questo scuro, per un istante, sono io e ne sono sicuro.

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