Avevo dimenticato come
si sussurra una parola mentre la si scrive
e il rumore della penna sulla carta che riempie la mia notte.
Avevo dimenticato il magone che accompagna per mano al sonno
il mio ultimo pensiero
e a quelle strane promesse fatte e rifatte
ad un viso ormai più giovane.
Avevo dimenticato la camminata silenziosa
lungo la via piena di feste e mode
a cui non partecipo.
Avevo dimenticato di spostarmi i capelli e togliermi
quei pensieri inutili che mi offuscavano la vista,
fissare gli occhi all’orizzonte
e trovare lì il senso.