ti voltasti,
regalandomi l’ultimo sguardo,
prima di svanire nell’aria,
tu e quel tuo profumo che inseguo.
Di quel ricordo non ne posso fare a meno,
e questo mio silenzio
è un mio strano modo per lasciare illibato questo mio pensiero.
Sono rimasto qui,
coi miei sogni
i miei stracci
i miei lacci legati alla vita,
perso, come un palloncino sognatore che sale verso il cielo.
Cerco qualcosa che possa solo assomigliare
a quell’emozione rinchiusa in due occhi,
a quella strana sensazione infinita.
Ora sono distratto,
sorrido e mi arrabbio, mento
son di fretta e mi pento
ma a volte cerco l’orizzonte,
per trovare quella tranquillità che permette alle nuvole di dormire.
Ora so,
cosa rimane immortale:
quella tristezza racchiusa in una lacrima d’addio.
Scende timida,
e annega con spietata delicatezza
il ricordo di quello sguardo.